"VORREI CHE MI DEDICASSI PIù TEMPO"
Quanto dura una seduta di psicoterapia? Il tempo è una componente importante e altamente simbolica nel setting di terapia. La durata di una seduta di psicoterapia individuale varia dal tipo di approccio terapeutico e dagli obiettivi da raggiungere, ed in genere è compresa tra i 45 e i 60 minuti. Secondo il mio metodo di lavoro, la seduta individuale settimanale è di 50 minuti. Perché questo tempo? Perché è il tempo che occorre per occuparsi di ciò che il paziente porta in seduta quel giorno ed è il tempo che occorre affinché il paziente prenda ciò di cui ha bisogno. È il tempo necessario affinché il paziente possa esprimersi ed è il tempo necessario per accogliere e contenere i vissuti emotivi della persona. È il tempo necessario per favorire il processo terapeutico. È il tempo giusto per lo scambio relazionale tra il terapeuta ed il paziente . È il tempo sufficiente affinché il paziente lasci ciò che ha da lasciare. Una seduta di psicoterapia spesso è stancante per il paziente (e lo è anche per il terapeuta), e altre volte sembra essere non abbastanza. Prolungare la seduta oltre il tempo, a meno che ci siano situazioni specifiche che lo richiedono, non è funzionale : il rischio è che si rompano i confini, che si riempia la seduta di troppi contenuti, che si perda il focus della terapia. La richiesta e la necessità del paziente di prolungare la seduta oltre i 50 minuti è frequente, sebbene spesso la richiesta sia indiretta e non verbale. Capita che contenuti importanti ed emozioni intense emergano a fine seduta, a volte proprio sulla porta. Non è un caso. Ciò richiede un'attenzione da parte del terapeuta e l'impegno ad occuparsi, nella successiva seduta, di quanto accaduto. La questione temporale è una variabile presente anche al di fuori della seduta, ad esempio nelle comunicazioni telefoniche e nelle richieste che il paziente fa al terapeuta tra una seduta e l'altra : quando il paziente comunica qualcosa al terapeuta al di fuori della seduta, il terapeuta accoglierà la comunicazione senza intraprendere una seduta telefonica, e ci si impegnerà ad occuparsi della questione nella successiva seduta. Questo suscita tante emozioni nel paziente, che potrebbe sentirsi non importante e abbandonato dal terapeuta. In realtà, i pazienti sono persone importanti ogni giorno per il terapeuta, non solo durante la seduta. Ma occorre evitare la dipendenza e quindi limitare al tempo della seduta terapeutica l'unicità della relazione. Tutto ciò, è funzionale al processo terapeutico ed utile all'elaborazione delle dinamiche psicologiche relazionali del paziente. Vale a dire : mentre il paziente affronta i vissuti emotivi che vive con il terapeuta, compresi la rabbia, la tristezza e la percezione di abbandono, avviene un processo che permette di elaborare quegli stessi vissuti che il paziente vive con altre persone e in altre situazioni della sua vita. Questo rientra nell'esperienza emotiva correttiva, che vi spiegherò un'altra volta.